giovedì 24 gennaio 2008

Nostalgia, nostalgia canaglia...

Ciao amici! Per non essere troppo seria in questo mio spazio, ho pubblicato un po' di nostre foto... le trovate in basso a destra,ma se volete vederle meglio andate su:

http://picasaweb.google.it/simonetti.silviatp

Inoltre, chi volesse tornare un pochino indietro nel tempo può vedere una piccola selezione dalle foto di Sara e Manu alla GMG... io non avevo ancora la digitale!!

bacini

martedì 22 gennaio 2008

Povero Antonio...

Ma come?!

Alla mostra di Canova la vera star è Bernini?!
Questa è proprio bella... il povero Antonio si è visto rubare la scena da Gian Lorenzo!

Per carità, le sculture di Canova sono stupende, Paolina è veramente strabiliante... sembra di averla davanti veramente! Ma Apollo e Dafne del Bernini (1621-23) è qualcosa in più. Il marmo si fa aria, la plasticità della forma e la storia narrata a tutto tondo, la rendono meravigliosa e "meravigliante". Ogni volta che vedo queste opere straordinarie, non posso che interrogarmi (ed essere un po' invidiosa!) sull'ingegno e sulle capacità di questi artisti. Non potendo fare niente del genere, mi resta "solo" che andarle a vedere!


Apollo e Dafne

Per osservarla al meglio occorre partire dal fondo, dalla schiena di Apollo e girare in senso antiorario, in questo modo si può davvero "leggere" il mito che ci racconta e sentire il crescendo di emozioni.

da Wikipedia: la scena è spettacolare e terribile al tempo stesso. Rincorsa da Apollo, Dafne si protende in avanti, la sua metamorfosi si compie ed è visibile nelle mani che prendono la forma di rami e di foglie, i capelli e le gambe si trasformano in tronco e i piedi in radici; Apollo la guarda incredulo, ma rimane impassibile, mentre lo sguardo della Ninfa è al contempo sbigottito e pieno di spavento.

Il Mito ha naturalmente un risvolto morale, interpretabile anche in chiave cristiana, per cui poteva essere esposto nella casa del cardinale Scipione Borghese, che si traduce nelle parole di Maffeo Barberini scritte per essere esposte sul basamento:
"Il Piacer doppo il quale corriamo o non si giunge mai, o quando si giunga ci riesce amaro nel gustarlo"
Nell'ottica cristiana il significato è quello della difesa della virtù della donna che sfugge alle insidie del piacere fino alle estreme conseguenze e la delusione amara per l'amante che ha inseguito un piacere effimero.

mercoledì 9 gennaio 2008

Ultime notizie per la gita del 20...

Carissimi amici, ho appena finito di prenotare i biglietti della mostra (6). Ho scelto come orario 15-17, per vari motivi:
  • dobbiamo essere alla Galleria Borghese massimo mezz'ora prima della visita (il che significa che è meglio arrivare con un'ora di anticipo)
  • i posti tra le 11 e le 13 sono esauriti
  • abbiamo tutta la mattina per girare un po'
  • e poi, se prendiamo il treno, ce ne dovrebbe essere uno verso le 18!

Spero vi vada bene...

Manu, ho una brutta notizia... purtroppo Dedalo e Icaro non c'è... per fare l'esempio ho scelto "l'unica" delle statue che non è alla mostra!!

Ho controllato gli orari: da Ponte San Giovanni (p. 7:24) a Roma (a. 10:00) e ritorno (p. 18:12 e 19:44), il tutto senza cambi!

Fatemi sapere cosa preferite... auto o treno?!

Buona notte!

venerdì 4 gennaio 2008

Chi viene alla mostra?!

Ciao amici-ci.. vi ricordo che se volete venire alla mostra (di cui sotto!) dovete farmelo sapere, la prenotazione è obbligatoria!!

Baci

mercoledì 2 gennaio 2008

Prima della mostra "Canova e la Venere vincitrice"

Cari amici, prima di dirigerci alla mostra è meglio sapere qualcosa in più su Antonio Canova, il maggior scultore europeo dell'età neoclassica... fine '700 - inizi '800 per intenderci!

Canova si è ispirato all'arte greca e alla ricerca del bello ideale convinto che:

"La forma plastica non rappresenta la figura, ma la sublima, ne trasforma l'essenza, ..., la cala e la isola nello spazio reale e, isolandola, la idealizza..."

La sua attenzione è rivolta all'estetica, non priva di significati e allegorie, al rigore intellettuale e all'amore per la natura, innalzato a ideale di perfezione. Le parole chiave per capirlo sono naturalismo e idealizzazione. Già nelle sue prime opere (come Dedalo e Icaro) sono riscontrabili quelli che saranno i leit motive delle sue opere.


Questo gruppo marmoreo, nonostante sia stato scolpito da un Canova ventenne, evidenzia già la sua maestria: la morbidezza e la levigatezza delle linee, i segni del tempo sul corpo del padre mostrano il lato vivo della scultura. Grazie anche alla struttura compositiva di quest'opera, emerge sia il suo aspetto dinamico che concettuale: il padre, mentre fissa le ali di cera, guarda con aria sapiente e consigliera il figlio, che a sua volta (con il volto girato) non lo ascolterà e, dopo essersi avvicinato troppo al sole, annegherà in mare.


"Il linguaggio sublime dello statuario è il nudo" è un altro concetto cardine nelle scelte artistiche di Canova, sempre in linea con la tradizione greca.
Che si ritrova in altro opere che avremo modo di vedere alla mostra: Paolina Borghese, la Venere italica, ed Ebe, che strabilia per la leggiadria delle proprie vesti.

Altre due opere molto famose sono Amore e Psiche (chi non lo conosce?!) e Le Grazie, nelle quali la sapienza compositiva raggiunge l'apice, stabilendo un impareggiabile equilibrio d'insieme.
In Amore e Psiche le due figure si uniscono armonicamente, nonostante si trovino in posizioni divergenti, trasmettendo passione e meraviglia allo spettatore.

Canova fu chiamato molte volte anche a realizzare monumenti funebri, come quello di Alfieri, che abbiamo visto alla Basilica di S. Croce a Firenze, o quello di Clemente XIV, che sarebbe interessante vedere a Roma (Basilica dei Santi Apostoli) quando andiamo giù.
Per non parlare del monumento di Maria Cristina d'Austria... solo Elisa ha avuto il piacere di vederlo!

Spero che questo breve appunto vi sia piaciuto! Se l'ho fatta troppo lunga o corta fatemi sapere!!